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Il Petrolio che galleggia sull'acqua Stampa E-mail

a cura di Drilling


Quando le situazioni diventano difficili da interpretare, specialmente se non si dispone di analisi accurate, capita spesso di leggere costruzioni fantasiose della realtà che pretendono di avere il sapore dello scoop giornalistico. Nelle passate settimane, per spiegare l’andamento incerto del prezzo del petrolio sono circolate notizie su operazioni di accumulo di ingenti scorte di greggio sull’acqua da parte di Paesi produttori e compagnie petrolifere. Uno scenario di navi noleggiate, riempite di petrolio e lasciate a galleggiare di fronte ai vari porti in giro per il mondo, per essere poi scaricate quando il prezzo fosse risalito a valori più “accettabili”. Si è parlato di più di 80 navi di grandi dimensioni (VLCC).
La tesi è stata molto accreditata sulla stampa specialistica e sui grandi quotidiani internazionali. In Italia, importanti quotidiani vi hanno dedicato alcune pagine con un certo risalto. Un fenomeno del genere non solo non è esistito, ma non sarebbe stato nemmeno possibile metterlo in opera, per il semplice fatto che, da anni ormai, manca nel mondo una spare capacity di trasporto via mare che consenta di noleggiare navi per lo stoccaggio galleggiante. A fronte di una capacità disponibile teorica di 1.218 milioni di barili, quella effettivamente utilizzata è 1.203 milioni. La spare capacity teorica del sistema di trasporto è quindi limitata a 15 milioni di barili, ovvero a circa 10 navi in tutto il mondo. Se si tiene conto del numero delle navi che costantemente sono ferme per le periodiche manutenzioni nei bacini dei principali cantieri navali, si può tranquillamente assumere che non esiste capacità eccedente di trasporto da dedicare a stoccaggi galleggianti. D’altronde, questo fenomeno è ampiamente noto e dimostrato dall’impennata dei costi di trasporto che si è avuta negli anni passati.
Ma dove sono state originate le voci circolate? Sono del tutto inventate solo per riempire le pagine dei giornali? Credo si sia trattato di una lettura molto superficiale (e in un’ottica di scoop) di alcune attività “speculative” tipiche dell’industria petrolifera, e in particolare di due operazioni messe in opera da diversi operatori a fine 2008.[...]

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