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L'Europa scommette su idrogeno e fuel cell Stampa E-mail

di Nicolas A.Barnes


Il 14 ottobre 2008, nel pieno della crisi finanziaria che ha scosso il mondo, l’Europa ha ufficialmente lanciato un progetto da 1 miliardo di dollari in 6 anni per lo sviluppo delle energie del futuro. Si tratta di una JTI (Joint Technology Iniziative, vedi Box) relativa a idrogeno e celle a combustibile che nasce dalla cooperazione tra organi istituzionali comunitari, industria e R&S.
L’iniziativa, di natura pubblico-privata, intende partire dalla ricerca e attraverso lo sviluppo tecnologico e la dimostrazione giungere alle prospettive di applicazione commerciale. È un progetto di grande rilevanza, un potenziale catalizzatore (insieme ad altre iniziative comunitarie) che potrebbe portare l’Unione europea ad acquisire la leadership mondiale nel settore delle energie alternative; ed è nello stesso tempo una risposta a quanti, in nome della crisi economica, chiedono un’inversione di rotta nelle politiche ambientali della Ue.
A tal proposito occorre aprire una parentesi sul differente comportamento dei vari Paesi di fronte alla crisi mondiale dell’economia. Alcuni grandi Stati (tra questi Usa e Francia) hanno indirizzato le scarse risorse finanziarie pubbliche disponibili a supporto delle attività di ricerca, in modo da essere preparati sul piano dello sviluppo tecnologico alla ripartenza dell’economia al termine della crisi. Altri (tra cui l’Italia) hanno invece ritenuto più opportuno tagliare o comunque diminuire i finanziamenti al settore della ricerca, giudicato non essenziale. [...]

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