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Sostenibilità, ambiente, innovazione: tornare al cerchio virtuoso Stampa E-mail

di Enzo Gatta - Presidente Assoelettrica


Dal 1999 ad oggi, quindi in poco meno di un decennio, la liberalizzazione ha consentito l’ingresso di nuovi operatori nel settore elettrico e ha permesso a quelli che vi erano presenti in misura marginale di accrescere le proprie iniziative imprenditoriali. In questo periodo nel solo settore della generazione sono stati investiti quasi 24 miliardi di euro, circa 7 dei quali nello sviluppo delle fonti rinnovabili. Ora bisogna guardare avanti, al futuro, nel quale già si delineano due nuove sfide. La prima è quella di rispondere alla necessità di ridurre le emissioni climalteranti. La seconda è quella di ridurre la vulnerabilità del nostro sistema energetico e i prezzi dell’energia elettrica. Sul primo punto occorre essere chiari: l’industria elettrica italiana non intende tirarsi indietro. Ricordo che è il settore industriale sul quale è stata scaricata finora la maggior quota degli oneri derivanti dal protocollo di Kyoto e dalle conseguenti direttive europee, pur essendo quello che ha conseguito i migliori risultati dal punto di vista ambientale. Riteniamo si debbano coinvolgere in modo più significativo anche altri settori, industriali e non, finora non direttamente coinvolti dalle norme europee. Mi riferisco in particolare all’ambito dei trasporti, settore questo non incluso nella direttiva ETS. Per ottenere l’ambizioso obiettivo europeo di una riduzione del 20 per cento delle emissioni di gas climalteranti entro il 2020 sarà infatti necessario sviluppare un’azione su più vasta scala, non più soltanto concentrando gli interventi sulla grande industria.[...]

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