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La domanda si organizza tra Mercati e "Anticrisi" Stampa E-mail

a cura di Massimo Protti - presidente del Consorzio Assoutility e presidente Tavolo della Domanda di Energia Confindustria


Un altro passo importante per lo sviluppo del mercato dell’energia elettrica in Italia ha avuto il suo completamento il 3 novembre 2008, giorno nel quale si sono avviate le contrattazioni dei future sull’energia elettrica italiana nel nuovo segmento IDEX di Borsa Italiana, a Piazza Affari.

La partenza di IDEX, benché volumetricamente inferiore alle attese (circa 1,5 TWh scambiati nel primo mese di vita), ha comunque favorito l’esplosione di liquidità sul mercato Over the Counter (circa 8 TWh scambiati in novembre) dando un riferimento di prezzo trasparente sui diversi prodotti (mensili, trimestrali, annuali). Ora, la necessità maggiore è la partecipazione degli operatori italiani ed esteri allo sviluppo di questo segmento, in modo da ottimizzare gli sforzi verso un passaggio delle transazioni in un mercato sicuramente più sicuro da un punto di vista creditizio, data la presenza di un’unica controparte centrale (ad esempio, Cassa Compensazione e Garanzia). Inoltre, la caratteristica finanziaria dei contratti negoziabili consente di evitare “ingessanti” vincoli operativi di scheduling permettendo un accesso rapido e semplice al mercato a termine italiano da parte di operatori esteri. Fattore da non sottovalutare, vista la costante riduzione del differenziale di prezzo fra il mercato italiano e i principali mercati europei (Francia e Germania) sia nel mercato spot che a termine.

L’aumento di liquidità verificatosi nel mese di novembre lo si può riscontrare in maniera evidente su vari prodotti che hanno raggiunto differenziali ridotti nelle quotazioni bid-ask (ad esempio 0,50 euro/MWh sul prodotto baseload calendar 2009, 1 euro/MWh su trimestri e mesi) e una numerosità di offerte assolutamente pari a quelle del mercato francese e tedesco (considerati i principali benchmark europei).

Sotto questo punto di vista l’ulteriore opportunità fornita da IDEX può portare a quella competitività necessaria per superare la resistenza alla discesa dei prezzi a lungo termine riscontrabile nelle ultime settimane. Infatti, nonostante una notevole riduzione dei prezzi dei combustibili (basta evidenziare il crollo delle quotazioni del brent, da 147,50 dollari/barile di luglio 2008 50-52 dollari/ barile) si è visto sì un calo anche nelle quotazioni del calendario baseload 2009 (passando da 107,90 euro/MWh di luglio di quest’anno a 77 euro/MWh), ma ancora circa 4-5 euro/MWh più alte rispetto alle quotazioni che un anno fa si riscontravano sul mercato a parità di fondamentali.

Questa resistenza alla riduzione dei prezzi porta chiaramente degli extramargini ai produttori di energia che rendono più critica la ripresa della produzione industriale, decisamente in crisi a seguito della pesante recessione verificatasi in quest’ultimo periodo. Non resta adesso che attendere una risposta convincente da parte dei player affinché gli sforzi attuati per giungere ad un così importante risultato per questo mercato non siano stati vani.

 
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