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PAUSA-ENERGIA
 
Se arriva troppo gas, l'Italia può diventare un hub europeo Stampa E-mail

di Edgardo Curcio


In questi ultimi mesi l’attenzione dei vari Osservatori e Istituti che studiano l’evolversi dell’energia nel contesto generale – e in Italia in particolare – si è concentrata più sul nucleare, sulle fonti rinnovabili e sul prezzo del petrolio piuttosto che sul gas naturale. Le ragioni sono diverse. Innanzitutto le dichiarazioni e i provvedimenti relativi che il Governo sta prendendo per far ripartire l’opzione nucleare nel nostro Paese, con tutte le polemiche e le analisi sui costi e sui tempi che questa decisione sta suscitando.
Quindi, la battaglia che il nostro Paese sta conducendo a Bruxelles sugli obiettivi 20-20-20 fissati dall’Unione europea, perché considerati troppo costosi e impegnativi soprattutto in un momento come l’attuale di forte difficoltà economica per le imprese e i cittadini. La conseguenza è una riconsiderazione dell’impegno – almeno nel breve termine – nelle fonti rinnovabili, soprattutto di quelle che necessitano di forti incentivi per svilupparsi. Infine, l’attenzione si è molto focalizzata in questi mesi sul prezzo del petrolio, che è sceso rapidamente per poi risalire e attestarsi su un valore di 65 dollari/barile, che rappresenta la media delle quotazioni del 2007.
Di gas invece si è parlato poco. Qualche commento sul rigassificatore Edison di Rovigo, che dovrebbe iniziare a funzionare nella prima parte del 2009; un nuovo controllo sull’inverno 2008-2009 con l’incontro del Comitato di emergenza che si è riunito al ministero dello Sviluppo economico, il 3 novembre scorso, per prendere atto che la situazione si presenta tranquilla, ma è sempre bene tener presente la procedura di emergenza climatica messa a punto lo scorso anno; infine, la partenza della Borsa del Gas affidata al GME, sulla quale molti trader hanno riposto fiducia e aspettative... forse un po’ eccessive. Non sono stati invece messi in luce alcuni aspetti rilevanti e anche preoccupanti di questo mercato. Il primo riguarda i prezzi del gas importato, che continuano ad aumentare in controtendenza rispetto alle quotazioni del petrolio e dei prodotti petroliferi. [...]

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