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A Cremona splende il fotovoltaico Stampa E-mail

di Davide Canevari


pannelli fotovoltaiciVerrebbe da dire che nel cuore della Pianura Padana c’è un angolo di Norvegia. È noto che la nazione scandinava, da sempre, si fa vanto di possedere un sistema di generazione elettrica del tutto svincolato dalle fonti fossili. Una penisola felice dove carbone, petrolio e gas naturale coprono meno dell’uno per cento dei fabbisogni interni.
Cosa forse meno nota è che anche il territorio di riferimento della multiutility Linea Group Holding (Cremona, Crema, Lodi, Pavia e Rovato) può beneficiare di un “quasi monopolio” delle fonti rinnovabili. Il 98 per cento degli oltre 300 milioni di kWh erogati da Linea Energia – società che all’interno del gruppo LGH si occupa di produrre energia elettrica – “nascono” infatti da fonti rinnovabili. In un settore nel quale troppe aziende tendono a darsi una improvvisata “mano di verde”, facendo magari leva più sulla comunicazione che su eventi concreti, Linea Energia si segnala dunque come una delle poche realtà industriali ad aver perseguito con i fatti la difficile e ambiziosa strategia di produzione di energia senza ricorso alle fonti fossili. E in quest’ottica un fatto concreto e di assoluta rilevanza è di sicuro la recente inaugurazione del parco fotovoltaico di Cremona.

“Linea Energia è cresciuta sino a classificarsi tra i rilevanti produttori di energia idroelettrica – conferma il presidente Romano Angelo Gandossi - ed è già impegnata nelle province di Brescia e Cremona nello sfruttamento energetico del biogas. Ora, grazie a quest’ultima realizzazione, rafforza la propria policy aziendale che coniuga la più seria fattibilità industriale e la sostenibilità ambientale”. Scendiamo nel dettaglio di questa affermazione. “Già il fatto che quasi il 100 per cento dell’energia prodotta sia da fonti rinnovabili rende Linea Energia un unicum, e non solo a livello nazionale. La nostra è una società nata per svilupparsi sul territorio, per tutelarlo e per utilizzarne al meglio le risorse, minimizzando l’impatto sull’ambiente. Una scelta irrinunciabile in un contesto come il nostro a grande vocazione agricola. Così, anche tra le rinnovabili, ci siamo sempre orientati verso le scelte meno invasive; l’idroelettrico fluente, ad esempio, senza bisogno di dighe e sbarramenti. Per la stessa ragione poniamo grande attenzione nella manutenzione dei boschi e dei corsi d’acqua. Significativo, anche se di taglia contenuta, è anche l’impianto di recupero dei fumi presso un’acciaieria a Torbole proprio perché permette la valorizzazione energetica di ciò che altrimenti sarebbe solo uno scarto di produzione”.

Volendo entrare nel cuore del progetto e dei suoi contenuti tecnologici, la parola passa a Davide Alberti, direttore generale di Linea Energia. “Questa realizzazione ha rappresentato per noi una duplice sfida. In primo luogo poiché si trattava della prima vera esperienza sul tema del fotovoltaico condotta da Linea Energia. Poi, perché le condizioni ambientali della nostra zona non si presentavano certo come l’eccellenza per lo sfruttamento di questa tecnologia. Ci troviamo in un’area dove l’irraggiamento solare può essere valutato in circa un migliaio di ore equivalenti di massima potenza all’anno, rispetto alle 1.500 ore del Mezzogiorno. Questo ci ha spinto a ricercare soluzioni in grado di ottimizzare l’efficienza del sistema che, infatti, a regime è in grado di superare il 14 per cento, valore di eccellenza per un impianto di questa taglia e di queste caratteristiche. Ad esempio, abbiamo adottato un solo trasformatore a valle delle celle e degli inverter, soluzione non usuale per i canoni dell’impiantistica tradizionale”. La duplice sfida – che ha richiesto un investimento iniziale di 2,8 milioni di euro e che presenta un payback stimato in circa 12 anni – parte da subito con tutte le carte in regola per essere vincente, visto che oggi quello di Cremona è il secondo impianto in Lombardia per importanza e uno dei primi in Italia. Ma, soprattutto, potrebbe fare scuola anche al di fuori del proprio ambito territoriale.
Stimolato su questa possibilità Alberti resta con i piedi per terra, ma non nasconde la soddisfazione per i risultati ottenuti: “Partiamo da un presupposto che occorre sottolineare. Oggi il fotovoltaico assicura lo 0,05 per cento del fabbisogno elettrico del nostro Paese. Non può essere quindi considerato la soluzione per rispondere alle criticità energetiche dell’Italia. Tuttavia l’esperienza (anche a livello esecutivo) che abbiamo vissuto ci induce a credere che il nostro know-how possa essere prezioso per replicare anche in altri contesti questa realizzazione. Fin dall’inizio abbiamo operato come se si trattasse di un impianto normale, da fonti tradizionali, e abbiamo quindi approntato un progetto secondo una logica industriale, brevettando anche soluzioni tecnologiche ad hoc. È stato il caso, ad esempio, dei punti di ancoraggio dei pannelli a tenuta stagna, concepiti con l’obiettivo di mantenere la piena efficienza per una durata di 20 anni. Questi e altri elementi di innovazione potrebbero essere preziosi per altri soggetti che hanno deciso di investire nella direzione del fotovoltaico”.

Nella buona riuscita dell’iniziativa un ruolo centrale spetta anche ad AEM Cremona, uno dei soci di riferimento di LGH. “Abbiamo avuto un coinvolgimento diretto nel mettere a disposizione i tetti del centro servizi di nostra proprietà – ricorda Franco Albertoni, Presidente di AEM Cremona – e questo non è stato un semplice dettaglio. Per un progetto di questa portata, infatti, l’individuazione e la destinazione di una superficie adeguata non è un aspetto trascurabile. Poi, abbiamo anche avuto un ruolo indiretto, prima nel caldeggiare l’iniziativa all’interno di LGH e poi nel mettere a disposizione le competenze progettuali di AEM Gestioni per l’ingegnerizzazione del progetto, in collaborazione con Linea Energia che lo ha realizzato praticamente”. “L’attenzione di AEM Cremona per le nuove tecnologie e per le energie rinnovabili – prosegue Albertoni - è sempre stata piuttosto elevata. Si pensi, ad esempio, al teleriscaldamento che oggi copre le esigenze del 35 per cento del volume abitativo della nostra città, o all’autosufficienza energetica che abbiamo potuto ottenere in buona parte grazie all’energia prodotta dal termovalorizzatore. La nostra filosofia non è quella di attuare iniziative sporadiche, ma di ragionare e agire in un’ottica di sistema. Per questo consideriamo l’impianto fotovoltaico un’ulteriore testimonianza degli sforzi che stiamo compiendo in questa direzione. È un grande progetto ambientale, un modello di tecnologia, che comunque ha un suo pieno significato solo se inserito in un mix più ampio di soluzioni”. “A questo punto – conclude Albertoni - l’ottimizzazione delle nostre strutture prevede un ulteriore passo avanti: nella stessa area del parco fotovoltaico di Cremona sorgerà la nuova sede di AEM e LGH. Si tratta di un edificio talmente innovativo da collocarsi tra i primi in Italia per contenimento dei consumi e nel quale saranno integrate le tecnologie del fotovoltaico, del solare termico e geotermico, del teleriscaldamento e della cogenerazione”.

L’ennesima dimostrazione di un concetto chiave più volte ribadito: la realizzazione inaugurata lo scorso 10 ottobre rappresenta un passaggio importante, da inquadrare all’interno di un percorso di sviluppo sostenibile più ampio e articolato. “Non lo consideriamo assolutamente un punto di arrivo – conferma Fabrizio Scuri, presidente di Linea Group Holding – ma a ben vedere non è neppure un punto di partenza. Da anni, infatti, il nostro Gruppo crede nelle rinnovabili, fonti che oggi ci garantiscono un apporto pari a oltre 300 GWh/anno. E anche per il futuro il nostro piano industriale prevede che le nuove installazioni siano unicamente da rinnovabili. Abbiamo la fortuna di essere una utility di dimensioni medie; siamo quindi in grado di mantenere la nostra autosufficienza energetica senza dover ricorrere a grandi centrali da centinaia di MW di potenza – i classici turbogas – per soddisfare la domanda aggiuntiva di kWh che andrà delineandosi nei prossimi anni”.
LGH, va ribadito, non guarda solo in direzione del fotovoltaico. “Attualmente si pensa di realizzare un altro paio di impianti alimentati da energia solare, della dimensione di quello inaugurato – prosegue Scuri – non appena avremo identificato lo spazio idoneo all’implementazione del progetto. Ma grande attenzione la poniamo anche nel mini idroelettrico. Abbiamo già realizzato una piccola centrale da 700 kW nel cremasco e abbiamo allo studio altri progetti per lo sfruttamento dei canali navigabili presenti nella nostra provincia.
Poi ci sono le biomasse. La vocazione agricola del nostro territorio è nota e abbiamo già definito alcuni progetti interni di sicuro interesse per la valorizzazione dei reflui dell’allevamento suinicolo e bovino”.
Da sottolineare anche la risposta più che positiva del territorio a queste iniziative, in un’Italia che negli ultimi tempi ha spesso mostrato eccessi di sindrome Nimby, anche rispetto alle rinnovabili e allo stesso fotovoltaico. “La nostra è una realtà da sempre vicina al territorio – spiega Scuri – e anche grazie a questo forte legame non abbiamo quindi avuto alcuna conflittualità nel promuovere e realizzare i nostri progetti”.

aa UN CONCENTRATO DI ALTA TECNOLOGIA ED EFFICIENZA IMPRENDITORIALE aa
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Per dimensioni è il secondo in Lombardia e uno dei più importanti in Italia. Il parco fotovoltaico di Cremona, aperto recentemente da Linea Energia (la business unit energia del Gruppo LGH), conta 3 mila pannelli fotovoltaici e 520 kW di potenza di picco installata su un’area di 10 mila metri quadrati presso il Centro Servizi AEM di AEM Cremona. Un concentrato di alta tecnologia che consente all’impianto un rendimento del 13,4 per cento e una producibilità attesa di 540.000 kWh l’anno, pari al fabbisogno di circa 200 famiglie. Il tutto, inoltre, si “traduce” in una riduzione di emissione in atmosfera di CO2 di circa 400 tonnellate e un risparmio energetico di circa 125 mila tep (tonnellate equivalenti di petrolio).L’impianto cremonese rappresenta anche un esempio virtuoso di efficienza imprenditoriale, considerando che i lavori hanno preso il via lo scorso 26 luglio. Un motivo in più di soddisfazione per Linea Energia (20 milioni di fatturato e circa 10 milioni di Ebitda) che ha seguito direttamente progettazione, direzioni lavori, avviamenti e collaudi. Linea Energia, che gestisce 300 milioni di kWh di energia elettrica con il 98 per cento di generazione da fonti rinnovabili, è fermamente orientata a confermare questa linea... che coniuga fattibilità industriale e sostenibilità ambientale. E lo dimostrerà ancora nella stessa area del parco fotovoltaico di Cremona, dove sorgerà la nuova sede di AEM e LGH. Si tratta di un edificio talmente innovativo da collocarsi tra i primi in Italia per il contenimento dei consumi e nel quale saranno integrate le tecnologie del fotovoltaico, del solare termico e del geotermico, del teleriscaldamento e della cogenerazione. Insomma, da Cremona la prova che “eppur si muove” qualcosa. Anzi, qualcosa di più. La fiducia in un futuro più “pulito”.

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